La storia dell'Ultimate Rebound
Io e tutta la mia famiglia siamo saltatori di professione e questo ci ha permesso di verificare direttamente gli incredibili benefici che derivano da questa forma di esercizio fisico. Non ci esibivamo sul trampolino per allenarci, ma perché era il nostro lavoro; ciò che ci dava da vivere. All'epoca non eravamo certo consapevoli che saltando stimolavamo ogni cellula del nostro corpo. Lo stimolo era dato dalla maggiore forza di gravità derivante dalla somma di accelerazione, decelerazione e gravità esercitate verticalmente. Eravamo in grado di sviluppare forza fisica, resistenza, coordinazione ed equilibrio eccezionali, ma non ne comprendevamo il motivo. Eppure l'atto stesso di saltare e la sensazione del corpo interamente impegnato in un'attività fisica erano incredibilmente piacevoli.
Nei primi anni '70 gli attrezzi per fare i rimbalzi erano estremamente rudimentali. Nella maggior parte dei casi consistevano di una specie di tappeto sostenuto da molle collegate a una struttura che si reggeva su quattro, sei od otto piedini.
Gli atleti rimbalzavano, saltavano o correvano sul posto per allenarsi. I benefici di questa pratica erano evidenti, ma gli attrezzi erano approssimativi. Quelli a otto piedini erano troppo grandi e malfatti, quelli a quattro piedini erano troppo fragili.
I mini-trampolini circolari a sei piedini (bouncer) erano abbastanza facili da trasportare, anche se i sei piedini a sezione circolare erano saldati in modo permanente alla struttura costituita da un tubo a sezione quadrata.
Un notevole miglioramento si ebbe con l'introduzione delle molle giganti super elastiche che consentivano un rimbalzo dolce. Questa innovazione permise dei rimbalzi più morbidi, profondi, efficaci e piacevoli. Così tutti i praticanti di rimbalzi abbandonarono i vecchi mini-trampolini (bouncer) a favore del nuovo modello più elastico che venne chiamato: rebounder.
Tutti erano soddisfatti fino a quando non venne introdotto il nuovo modello originale semipieghevole, completo di borsa da trasporto. Adesso i praticanti più convinti potevano portarsi dietro il loro Rebound® originale dovunque andassero, anche sull'aereo, senza dover rinunciare alla loro allenamento preferito.
Se si può piegare in due un rebounder, sarà possibile anche piegarlo in quattro? La risposta è "sì". E infatti questo è avvenuto nel 1995. Da allora migliaia di rebounder ripiegabili in quattro sono stati venduti a migliaia di persone che ne apprezzavano la comodità di trasporto.
I progressi più recenti in fatto di rimbalzi
In che modo è possibile migliorare ulteriormente i rebounder? A questa domanda trovai risposta nel 1995, quando ritornai alla Facoltà di Ingegneria presso la Brigham Young University, dove mi hanno aiutato a disegnare e realizzare il rebounder che si piega in quattro. Il professor Spencer Magleby, docente presso la facoltà, mi fece notare che tutta la tecnologia necessaria per realizzare il "Quarter-fold" era disponibile fin dalla Prima Guerra Mondiale, e che l'attuale tecnologia ingegneristica mi permetteva di modernizzare il rebounder usando materiali a base di policarbonato composto.
Grazie al contributo della facoltà di ingegneria di addentrammo in un territorio completamente inesplorato, con esiti assolutamente straordinari. Invece di curvare la struttura fino a farle assumere forma circolare, come si faceva una volta, noi la realizzammo con uno stampo.
Questo significa che le molle, che sono collegate ad una sbarra d'acciaio, si trovano nel proprio vano all'interno della struttura, cosa che le rende più sicure e ne migliora l'estetica.
Significa inoltre che i piedini, che sono fissati alla struttura, possono sia essere ripiegati verso l'interno, oppure li si può bloccare verticalmente (rotandoli di 30° verso destra) in posizione.
I perni che consentono di ripiegare la struttura scompaiono completamente quando l'Ultimate Rebound è aperto.
Sì, i rimbalzi sono un ottimo esercizio, e adesso disponiamo di un'attrezzatura altrettanto soddisfacente.
L'idea che ha permesso di realizzare il nuovo modello di rebounder Ultimate Rebound® è semplice come i rimbalzi stessi. Ad esempio, è di forma circolare perché è la forma più robusta per un piano bidimensionale. Le 36 molle larghe sono poste a distanza di 10° una dall'altra perché un cerchio è fatto di 360°.
La pedana è in Permatron o in polipropilene perché, a differenza di plastica, tela o nylon, il Permatron non cede.
La pedana è collegata con degli speciali attacchi in alluminio espressamente disegnati, a differenza degli obsoleti e pericolosi attacchi ricurvi in acciaio.
È da notare che le molle sono a vista, perché lo scopo per cui molle e strutture venivano coperte nei bouncer e rebounder vecchio modello era per evitare che persone con piedi piccoli potessero scivolare nello spazio tra le molle, con il rischio di farsi male alle caviglie. Un altro motivo era di evitare che una molla, rompendosi, potesse schizzare via, a rischio di ferire qualcuno. Grazie ai sicuri attacchi pedana/molle in alluminio e alle molle che si attaccano alla struttura attraverso apposite fenditure, si è superata la necessità di un rivestimento. Non c'è più il rischio che le dita dei piedi rimangano intrappolate tra le molle e la struttura mentre ci si allena o quando si scende dal Rebounder.
L'Ultimate Rebounder è composto da:
- Una pedana in Permatron con 36 cinghie collegate a 18 attacchi per le molle in alluminio
- Trentasei molle elastiche rivestite in cromo
- Una struttura circolare composta di quattro parti
- Due quarti dispari di struttura intercambiabili
- Due quarti pari intercambiabili
- I quarti dispari hanno un piedino, mentre i quarti pari ne hanno due
- Quattro perni
- Sei piedini fissi in alluminio con punte in gomma rinforzate in acciaio
- Una borsa da trasporto
- Un carrello portabagagli
Come aprire l'Ultimate Rebound
Estraete l'Ultimate Rebound, il carrello ripiegato e la borsa dalla scatola.
Notate che le cinghie poste dietro alla borsa da trasporto fanno sì che la borsa rimanga sempre attaccata al carrello; basta far scivolare il manico del carrello tra le cinghie e la parte posteriore della borsa. Collegate quindi la borsa al carrello e mettete via
Sistemate l'Ultimate Rebound sul pavimento di fronte a voi.
Separate i due perni così che la struttura sia ripiegata in due, con le due parti sovrapposte.
» Per acquistare il Quarter Fold Ultimate ReboundAIR® compila il modulo d'Ordine.
|